In questa sezione vi teniamo aggiornati sulle novità di MICHELE GINEVRA.
da LAO | Mag 20, 2019 | di Leonardo Pastorello
<<Ecco mi sto preparando per uscire, il tempo di mettere una maschera per incontrare le altre maschere e sono pronto!>>, pensa Michele Ginevra nel suo quotidiano, non sapendo che i
suoi occhi parlano molto di più della maschera che lui indossa.
In ”Riflessioni in chiaroscuro”, il poeta, medico e fotografo nisseno ci fa compagnia con versi, aforismi, scatti rubati all’oltraggiosa fortuna. Sono questi i farmaci più potenti del nostro
dottore – come direbbe Epicuro – ed è questo il tratto distintivo della restituzione emotiva della poesia: curare l’anima per mezzo della parola. <<La poesia non è di chi la scrive, ma di chi
gli serve!>>, diceva Massimo Troisi nel celeberrimo capolavoro ”Il postino” (1994) di Michael Radford, e non c’è niente di più vero in quanto detto: ritagliare una parte del nostro tempo per
dare spazio al sentire, è una necessità. Il poeta cura le anime del lettore attraverso l’enigma svelato dai suoi versi, al fine di restituire ciò che è sepolto in ognuno di noi. Questo è il tentativo
di Michele Ginevra, uomo dall’immortale spirito epicureo: se la parola del filosofo fosse vana, nel caso in cui questa non curasse le anime, lo sarebbe altrettanto quella del poeta, esteta del
sentire umano.
Nel 2014 ha vinto il primo premio nel concorso fotografico “Visioni Urbane”, organizzato dall’Associazione fotografica “Fotonauti” di Caltanissetta.
Nel 2016 è stato selezionato come fotografo partecipante alla settima edizione del concorso fotografico internazionale Urban Internazional Photo Awards per la mostra allo Yaam di Berlino.
Nel 2018 finalista al Concorso Internazionale di Fotografia “Urban Internazional Photo Awards” – DotArt Trieste.
Quest’anno, è finalista al Concorso Internazionale di Fotografia “Siena International Photo Award”.
Cogliamo l’occasione di congratularci con Michele Ginevra per i suoi successi nazionali – e internazionali – che ci rendono orgogliosi, augurandogli un sentito in bocca al lupo per il Concorso di Siena.
"Paesaggi temporali", questo il titolo della mostra fotografica dove io, insieme ai miei amici fotografi Giovanni Franco e Filippo Sproviero esporremo le nostre fotografie. La mostra sarà allestita presso due splendide sale del Teatro Biondo di Palermo a partire dal 25 ottobre 2019, giorno di apertura della nuova stagione teatrale.
E' un progetto fotografico, composto da trenta fotografie (dieci per autore) che esplora aspetti del paesaggio urbano e non, ma anche aspetti tipici della "fotografia di strada", in particolari condizioni derivanti da specifici eventi atmosferici, come la nebbia (Giovanni Franco) la pioggia (Michele Ginevra) e il vento (Filippo Sproviero).
La mostra sarà visitabile dagli spettatori che assisteranno agli spettacoli della stagione teatrale 2019-2020.
E’ appena uscita la rivista
fotografica REST n.14 diretta da Fulvio Bortolozzo. Una rivista veramente di alto livello fotografico, non solo per la straordinaria qualità di stampa, ma anche per la scelta dei progetti pubblicati,
tutti molto interessanti e di gran pregio. Sono pertanto onorato di essere stato scelto da Fulvio Bortolozzo per far parte dei fotografi presenti in questo numero di REST da lui curata. Sono presente
con una serie di fotografie legate tra di loro dal tema a me caro della pioggia, prediligendo comunque inquadrature dove l’elemento umano sia inserito nel contesto urbano. Un grazie di cuore a Fulvio
per avermi dato questa opportunità con la scelta di otto mie fotografie.
REST è una rivista On Demand di sole fotografie stampate in alta qualità, fondata da Fulvio Bortolozzo, fotografo, docente di fotografia e
curatore, che la descrive così: “REST cambia la priorità. La percezione visiva è la prima forma di conoscenza: istintiva, pre-verbale. Se avete bisogno delle parole chiedete direttamente ai
fotografi. REST pensa: se un’immagine non funziona, centinaia, migliaia o milioni di parole non potranno salvarla.”
Un’anteprima di questo numero la potere trovare a questo link
REST N.14
dal 13 al 21 gennaio 2018, presso il Centro Culturale "Il Pertini" di Cinisello Balsamo (MI)
24 Ottobre - 24 Novembre
Atmosfere parigine - Personale di Michele Ginevra
http://www.triestephotodays.com/events/triestephotofringe-atmosfere-parigine-di-michele-ginevra/
22 Aprile 2017 - 5 maggio 2017
Collettiva Fotografica
Evento organizzato da
InArte Werkkunst Gallery
Piazzale Loverini, 3 Bergamo
Ho risposto volentieri all'invito di partecipare a questa Collettiva Fotografica che si terrà a Bergamo fino al 5 maggio. Sarò presente, insieme ad altri nove artisti, con quattro mie fotografie d'autore, che saranno esposte e poste in vendita presso la bella sala della galleria d'arte "InArte Werkkunst Gallery" di Piazzale Loverini,3.
Le mie foto presenti alla Collettive sono le prime quattro che trovate collegandovi a questo link : Foto d'autore
Presso InArte Werkkunst Gallery verrà inaugurata sabato 22 aprile alle ore 18:30 una mostra collettiva di Fotografia, seguita da
aperitivo con gli artisti. Orari mostra:
dal lunedi al venerdi 10:30 -13:00 e 14:00 -18:00
Sono undici gli artisti presenti: Agarla Matteo, Brugali Beatrice, Cachemaille Gregoire, Crispino Enzo, Gaffurini Silvia, Ginevra Michele, Martini Federica, Nozza Roberta, Rossi
Mario, Scart, Zisa Sandro.
INTRODUZIONE
Riflessioni in chiaroscuro vuole essere un viaggio che attraversa i vicoli più stretti ed impervi della nostra anima, fino ad uscire fuori dal Sé, per esplorare il mondo che ci circonda, in una costante simbiosi tra ciò che alberga dentro di noi, sentimenti, passioni, spiritualità, ecc. e tutto quello che sta al di fuori di noi, con cui costantemente ci relazioniamo, le persone a noi care, la bellezza della natura, l’amicizia, il vivere il presente, ecc.
Un viaggio che utilizza un insolito doppio “mezzo di trasporto”: la scrittura, con le parole che si fanno versi, aforismi o semplicemente riflessioni, e la fotografia con le immagini in bianco e nero - ma anche con i tanti toni di grigio - metafora di ciò che sta dentro di noi; ed immagini a colori, che ci riportano invece a tutto ciò che ci circonda e che fa parte della nostra vita quotidiana, così come la percepiamo sensorialmente. Un viaggio, ma anche un passaggio, una trasmigrazione immaginifica tra mondo interiore e mondo esteriore, che non avviene in modo repentino ma graduale; anzi i due mondi spesso sono in continuo contatto osmotico tra di loro. Tale gradualità è rappresentata visivamente dalla fotografia dove convivono ancora il bianco e nero (i due soggetti neri in maglietta bianca seduti sul muraglione grigio) ed il colore, rappresentato nel variopinto murale di fronte ai due soggetti. Anche la poesia “Un’amica”, appositamente abbinata all'ultima fotografia in b/n, rappresenta, per l'ambiguità del tema affrontato, quasi una linea di confine sfumata tra il "Sé Interiore" e il "Sé Esteriore", descrivendo sentimenti interiorizzati che spesso trovano, come in queste circostanze, notevoli difficoltà ad essere esternati.
La scrittura e la fotografia, seppure nella stessa pagina e strettamente legate dal messaggio da veicolare o dall’emozione da trasmettere, sono tuttavia tenute rigorosamente separate, separazione accentuata dalla scelta d’incorniciare le fotografie. Tale scelta deriva dalla consapevolezza che l’abbinamento immagine-scrittura è qualcosa di molto soggettivo, un sentire del tutto personale che non può essere generalizzato né tanto meno forzato. Insomma un mondo, quello dell’emotività legata all’immagine/scrittura, tutto da scoprire.
Infine una nota sul titolo.
Riflessioni mi è sembrato un termine adatto a sintetizzare un concetto complesso come quello del “Sé Interiore” e del “Sé Esteriore” partendo dall’etimologia latina del termine riflessione, che indica un “ripiegamento”, qualcosa che va, poi ripiega e torna, proprio come frammenti di sé che, usciti nel mondo esteriore, “ripiegheranno” come le onde luminose sullo specchio, e torneranno dentro di noi, probabilmente arricchiti da tutto quello di cui si saranno impregnati nel loro “viaggio” al di fuori del nostro Io.
Il “chiaroscuro”, infine, ha un evidente riferimento al mondo della fotografia dove il gioco di luci e di ombre è di fondamentale importanza, ma ha anche un riferimento metaforico ai chiaroscuri che attraversiamo tutti nel corso di questo lungo (o forse breve) viaggio che è la nostra vita.
Michele Ginevra
Alcune delle 40 foto della mostra :
Ho ricevuto il mio fotolibro in tempi rapidissimi, ordinato alla Saal-digital, un'azienda tedesca che produce stampe di altissima qualità. Il software di impaginazione da loro messo a disposizione è buono, anche se potrebbe migliorare nella gestione della parte testuale, per il resto lo trovo semplice e di facile intuizione, qualità importanti per questo tipo di programmi. Grazie alla particolare rilegatura, le foto in doppia pagina risultano perfettamente piane e non risentono della piegatura a centro pagina. Dopo questa positiva esperienza ho ordinato anche delle stampe (poster 50x70 e stampe 30x40) aspetto con impazienza il risultato, ma dopo aver visto la qualità della stampa del fotolibro non ho dubbi anche sulla qualità delle stampe fotografiche. La Saal-digital è' un'azienda che consiglio vivamente a chi fa della fotografia una passione ma anche una professione.
Questo il link www.saal-digital.it
Presto verrà allestita una mostra a Palermo con le fotografie ed i testi del libro. Vi terrò aggiornati.
Domenica 22 maggio 2016 a Firenze si è svolta la cerimonia di premiazione del II Premio di Letteratura "Ponte Vecchio". La Commissione di Giuria presieduta da Lorenzo Spurio e formata da Marzia Carocci (Presidente del Premio), Flora Gelli, Sandra Carresi, Annamaria Pecoraro, Iuri Lombardi, Fabio Fratini, Francesco Martillotto, Lucia Bonanni, Vincenzo Monfregola, Michela Zanarella, Katia Debora Melis, Rita Barbieri, Luisa Bolleri, dopo lunghe ed attente operazioni di lettura e valutazione dei materiali pervenuti (circa 800 poesie) ha reso noto l’esito del Premio e premiato i vincitori asoluti secondo la seguente graduatoria di merito:
Vincitori assoluti sezione poesia:
1° PREMIO – MICHELE GINEVRA (Caltanissetta) con la poesia “Il crepuscolo della vita”
2° PREMIO – DANIELA MONREALE (Pian di Sco’ – AR) con la poesia “Dedica”
3° PREMIO EX-AEQUO – MARIA TERESA PIERI (Cocchio/Greve in Chianti – FI) con la poesia “Serate domenicali”
3° PREMIO EX-AEQUO – BRUNO SANTINI (Lastra a Signa – FI) con la poesia “In via de’ Georgofili”
La giuria ha conferito il primo premio assoluto alla poesia "Il crepuscolo della vita" di Michele Ginevra con la seguente motivazione:
"L’eterna domanda sul valore della vita e della morte, il significato dell’oltre che l’umanità vorrebbe svelato per timore di una risposta senza riserve, non teme il senso di questa poesia che con
filosofia distacca la paura della fine terrena, vedendola invece come un inizio eterno al tempo ed alla materia. Lirica filosofica dove si punta l’attenzione su quello che da sempre è domanda
ossessiva dell’uomo che conosce i limiti e l’impotenza di una scelta.
Poche parole, un grande senso ed una profonda riflessione nascono da questi idiomi cuciti con eleganza."
Caltanissetta 18 dicembre 2015
Sintesi argomenti/intervista presentazione libro "I colori dell'ombra".
Qui di seguito la sintesi a mo' d'intervista fattami da Aldo Rapè durante la serata del 4 dicembre per la presentazione della raccolta di poesie "I colori dell'ombra".
La scelta del plurale “i colori” e non “il colore” non è casuale. Al plurale infatti il titolo è un vero e proprio ossimoro; è come dire il rumore del silenzio. Non esistono cioè i colori dell’ombra, semmai ne esiste il colore. Ma non esiste ombra senza la luce, come per esempio avviene nell’oscurità. Ma cos’è la luce se non un insieme di colori, anche dal punto di vista fisico, basti pensare all’arcobaleno. Ecco quindi “i colori” come sinonimo di luce ed il titolo diventa una perfetta metafora della vita fatta di luci ed ombre, quello che sarà appunto il filo conduttore di tutta la raccolta. Pertanto ho scelto come frase introduttiva queste parole di Khalil Gibran che spiegano bene i concetti espressi precedentemente: Tutti vogliono la felicità,/nessuno vuole il dolore,/ma non si può avere un arcobaleno/senza un po' di pioggia.
La parola ombra ricorre in circa la metà delle liriche ed è il titolo della poesia che apre la raccolta.
La dedica ai figli vuole essere in realtà una dedica a tutti i giovani, affinché possano leggere più poesia, che ha per me una grande funzione sociale. La poesia infatti insegna ad ascoltare se stessi, la parte più intima di se stessi, e chi impara ad ascoltare se stessi facilmente imparerà ad ascoltare anche gli altri, ad ascoltarne i bisogni, i disagi, le necessità di chi è più sfortunato di noi. E questo non può che migliorare le relazioni tra le persone ed in definitiva la società intera. Ecco dunque quella funzione sociale ed educativa della poesia che portò quel grande poeta messicano Octavio Paz a pronunciare la famosa frase “la poesia salverà il mondo”.
I tre capitoli descrivono i vari aspetti dei chiaroscuri della vita.
Il primo capitolo mi piace spiegarlo con questa riflessione: se voltiamo le spalle alla luce vediamo la nostra ombra, se ci voltiamo a guardare la luce la nostra ombra scompare. Impariamo quindi a guardare gli eventi che sembrano negativi anche da un’altra angolazione e ne potremo cogliere anche gli aspetti positivi. Questo è il legame delle 19 liriche del primo capitolo. La poesia “Ombra”, per esempio, che apre la raccolta ed il primo capitolo parla di un amore costretto ad essere vissuto con lunghi periodi di distacco dalla persona amata con la sofferenza che questo comporta. E questo è l’aspetto negativo. Ma poiché l’amore rimane vivo c’è la certezza e quindi la piacevole attesa del rincontrarsi, del tornare a vivere insieme la quotidianità di quell'amore, e questo è l’aspetto positivo. E così per tutte le poesie che compongono il capitolo.
Il filo conduttore delle 17 poesie di questo capitolo è dato dagli aspetti dolorosi della vita, in tutte le loro sfumature, dal dolore estremo, quello per cui sembra che ti crolli il mondo addosso, alle rinunce, ai rimpianti ed ai rimorsi, alla solitudine, alla povertà e alle ingiustizie sociali. La poesia ASSENZA è dedicata a mio figlio che non c’è più per averlo perso in tenera età. La perdita di un figlio è il dolore più grande per un essere umano, un evento che sconvolge e cambia la vita di una persona. C’è un illustre riferimento nella letteratura, per un episodio simile accaduto al grande Giosuè Carducci, che in seguito alla perdita del proprio figlio scrisse “Pianto Antico”, una poesia scritta dopo 7 mesi dalla scomparsa del figlio. Per me invece ci son voluti ben 16 anni da quel tragico giorno prima che riuscisssi a scrivere ASSENZA. Non riuscivo mai a scrivere nulla su questo dolore, perché inconsciamente tentavo sempre di rimuovere quel tragico evento dai miei pensieri. Ora devo dire che questa poesia è stata anche quella che mi ha dato le più grandi gratificazioni letterari vincendo numerosi premi e riconoscimenti letterari in tutta Italia.
Quando lungo il percorso della luce si frappone un ostacolo si genera un ombra, proprio come avviene lungo il percorso della nostra vita. Ma se si rimuove l’ostacolo o quell’ombra la si illumina con un’altra luce, l’ombra scompare. La possibilità di rimuovere l’ostacolo, o di schiarire o far scomparire l’ombra con altra luce è il tema della speranza, della via d’uscita che a volte arriva inaspettatamente, a volte invece è cercata e voluta. Quell’elemento rischiarante può essere uno dei tanti valori positivi della nostra vita: l’amore, in tutte le sue forme, da quello genitoriale a quello filiale o quello della propria compagna/o, ma può essere anche la fede per i credenti o ancora l’amicizia, quella vera, e perchè no, anche la poesia stessa. In definitiva uno o più di questi valori può aiutarci nella vita a superare i momenti difficili e la speranza che ciò si verifichi è la molla che in definitiva ci consente di “vivere”. Non è casuale che la raccolta si chiude con la poesia “Amarsi ancora” che è un’incitazione a non mollare mai la speranza di poter ricomporre un amore anche quando questo sembra ormai perduto.
Caltanissetta 18 dicembre 2015
L'immagine incontra la poesia.
La poesia è emozione, pensiero, messaggio che si trasforma in versi.
La fotografia è emozione, pensiero, messaggio che si trasforma in immagini.
Mostra di fotografie e poesie di Michele Ginevra dal 22 dicembre 2015 e si protrarrà per tutto il periodo natalizio fino al 6 gennaio 2016, presso la sede della Pro Loco di Caltanissetta - Locali ex Circolo dei Nobili, locali accanto l'ingresso principale del Comune.
Saranno esposte circa 24 fotografie sia in bianco e nero che a colori, abbinate ad altrettante poesie di Michele Ginevra, quasi tutte facenti parte della raccolta "I colori dell'ombra" pubblicata recentemente dalla casa editrice Montedit di Milano.
Caltanissetta 4 dicembre 2015
Magnifica serata alla
Biblioteca Scarabelli per la presentazione del mio ultimo libro di poesie "I colori dell'ombra". Un grazie di cuore alla Banca Mediolanum nelle splendide persone di Giuseppe Tulumello e Pinamaria Pitronaci per avere reso possibile questa (almeno per me) magica serata di poesia. Un ringraziamento particolare va ad Aldo Rapè, attore e regista,
per la sua disponibilità ad accompagnarmi in questa serata ed a Salvatore Saporito e
Oscar Dell'aira splendide voci delle mie poesie, nonché agli amici Fotonauti, un'associazione
culturale di cui mi onoro di far parte, che con le loro macchine fotografiche hanno immortalato momenti per me indimenticabili di questa serata. E naturalmente un grazie di cuore a tutti gli
intervenuti che con la loro presenza così massiccia mi hanno reso felice.
Una serena e felice giornata a tutti...la poesia salverà il mondo!