Michele Ginevra - I colori dell’ombra
Montedit Editore
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
15x21 - pp. 78
ISBN 978-88-6587-6046
Prezzo di copertina Euro 11,50
In copertina fotografia dell’autore
Tutte le immagini fotografiche contenute in questo libro sono di Michele Ginevra, tranne il ritratto dell’autore che è opera di Donatella Frangiamone.
Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «Il giro d’Italia delle Poesie in cornice 2014»
PREFAZIONE
La silloge di poesie, dal titolo «I colori dell’ombra», opera di Michele Ginevra, è suddivisa in tre tempi lirici che rappresentano espressione fedele della volontà poetica di governare il vortice
emozionale che nasce dal profondo dell’animo del poeta.
Nel primo tempo lirico, “Dietro ad ogni ombra c’è un mondo di colori…”, emerge la forte sensazione, da parte di Michele Ginevra, di sentirsi “incatenato” ad un sogno e al “primo canto dell’amore”,
come ad alimentare la tensione che spinge a superare le “ombre” della vita e tutto ciò che può offuscare lo sguardo nell’umano vivere.
Il desiderio di dissolvimento delle “ombre” porta con sé l’espansione vitale in una dimensione lirica capace di alimentare le raffinate immagini, le visioni e sembianze che rappresentano la
substantia della poetica di Michele Ginevra.
Il disvelamento delle ombre e delle zone oscure conduce ad una taumaturgica illuminazione che soccorre durante il processo di ricerca, rivisitazione e rivelazione.
Il lento abbandono al flusso della vita si accompagna alla voglia di lasciarsi andare alle “onde” del mare che lo “cullavano” quando si sentiva “naufrago” nell’immenso oceano di silenzio, alla
ricerca di un approdo sicuro rappresentato dalle simboliche “braccia dell’amore”.
Si assiste alla costante presenza lirica di un “amore in controluce”, vergato dalla trasparenza delle parole, un pensiero che si “disperde / dentro un velo di poesia”.
Allo stesso modo, il velo della nostalgia avvolge i pensieri, tra “profumi salmastri” e “tramonti incompiuti”, in un crescendo lirico che ha il suo culmine nell’inebriante “odore di donna” che
sprigiona desiderio, fino all’ultimo respiro, in un totale abbandono all’estasi.
Nel vento volano i ricordi, nella vita si devono fare i conti con la presenza e l’assenza, fatta di ombre ed evanescenze: come l’immagine lirica che si tramuta in un’ombra dietro la figura della
donna, universo femmineo che diventa rifugio per l’irrequietezza grazie all’intima dolcezza delle sue parole.
La vita scandisce il ritmo dei “singulti di malinconia” e si scatena il desiderio di oltrepassare la fatidica linea dell’orizzonte che separa dai sogni, tentativo estremo per non restare
“prigioniero/in una gabbia di rimpianti”.
Nel secondo tempo lirico, “Quando l’ombra oscura i colori…”, emerge prepotente il senso di solitudine, che diventa “nudità” dell’essere, simbolo del destino di “errante solitario”, “braccato / da
fameliche ombre del passato”, come a disperdersi umanamente nella “penombra dei colori”, quando “l’ultimo bagliore / di un amore consumato” viene lentamente oscurato e l’assenza del figlio è pianto
muto, paura del ricordo.
La visione lirica corre sul sottile “confine sfumato” dell’anima, tra il travaglio e l’inquietudine, che ben si nota nei versi: “Ho stracciato i miei fogli / intrisi di versi/per placare il
livore/che mi corrode il cuore”.
La vita scorre come fiume in piena e, a volte, non rimane che aggrapparsi ai ricordi “all’ombra di un suono lontano” e cercare, nelle fenditure della vita, il seme che possa generare nuove parole di
coraggio e speranza.
Nel terzo tempo lirico, “Quando una lama di luce trafigge l’oscuro mantello dell’ombra…”, che chiude la raccolta, si percepiscono il senso e la forza del ricordo, che vede dominante la figura della
madre, ma, in verità, si assiste ad un costante volo lirico nel quale la poesia diventa “respiro di luce” nelle ombre della vita, simbolo della rinascita, dopo aver dissolto la tristezza: ed ecco che
“il muro di silenzi si sgretola” e, quasi come preghiera che innalza al cielo, il poeta confessa “tra le pieghe velate dell’anima/scrivo le mie poesie” mentre il bagliore lunare “rischiara
l’ombra/dei sogni consunti / ed illumina così / un mantello di speranza”.
Massimo Barile
dietro ad ogni ombra
c’è un mondo di colori…
OMBRA
Non parlate, non dite nulla,
non svegliatemi da questo rapimento;
c’è l’ombra del suo odore
che mi scalda il sonno.
Lasciatemi così,
incatenato a questo sogno
col fruscio dell’ombra
che imbratta le pareti.
Ritornerà. In questo letto
le lenzuola bianche ricamate
avvolgeranno carne, ossa, sangue…
tutto il resto è solo ombra.
PRIMO AMORE
Carpii quel sottile desiderio
di una parola sussurrata
solo quando mi fermai
a guardarla, silenzioso,
nella penombra di una scuola.
Era di un candore primordiale,
così perfetta per le mie carezze
che mi s’impantanò il respiro
e la paura impietrì le mie ginocchia,
traballanti come canne al vento.
Le mie vene s’ingorgarono di sogni
nell’attesa smisurata di quel bacio
che dispiegò le vele
al primo canto dell’amore.
RISACCA
Accosto la mia anima
alla tua letizia,
la mia anima distratta
ma accordata ad arte
sulle note della tua felicità…
e la paura si ritrae
come la risacca
del mare di Mondello.
PERDONO
Non piegai le mie ginocchia
davanti ad un altare
quando con mani tremanti
aprii uno spazio aperto
al perdono di Dio,
semplicemente mi accartocciai
in un angolo di casa
e lì attesi con pazienza
che dalle mie finestre
entrassero le rose…senza spine.
Il sole non sarà più una pietra.
AMORE INVISIBILE
Il nostro amore invisibile
passa attraverso
la trasparenza delle tue parole,
tra mille sillabe rotte in gola;
è come un battito di ciglia,
un volatile pensiero
che si disperde
dentro un velo di poesia.
È quasi un amore in controluce.
Poi, la leggerezza del tuo passo
muove i tuoi fianchi
e mi si appanna il fiato.
IL TEMPO
Cambiai l’immagine del tempo
e la sostituii
con i suoi capelli argento
quando lessi,
tra le pieghe del suo sguardo,
il timore di essere sorpresa
mentre mi prestava
con caparbia gentilezza
i suoi momenti
di odorosa intimità.
L’alba sorgerà tutte le sere
e l’ombra della notte
non calpesterà, mai più,
i nostri giorni.
AMARSI ANCORA
C'è un filo di speranza
in fondo al pozzo
dove tu hai nascosto
le mie ultime carezze.
Erano i giorni delle lunghe attese,
sguardi vani
dal colore greve delle foglie morte;
cocci di parole rotte in gola
e sospiri appesi all’ultimo fardello
addosso a un corpo muto.
Ora, che il passo incerto dell’amore
accorcia il fiato
e frena la paura di un sorriso,
dal fondo di quel pozzo
affiorerà la luce e la carezza
e la passione tutta,
nulla di più che non si possa dire
…amarsi ancora.